Futures Thinking – I progetti

Tech4Good

Esplorare i futuri possibili in modo strutturato per conoscere le tecnologie emergenti ed i loro impatti.

Questa la missione dei miei progetti editoriali dedicati al Futures Thinking.

FUTURES4BUSINESS

Il futuro è fragile, non lineare, complesso, incerto, ambiguo… Il cambiamento climatico, le pandemie, la crisi economica, la transizione energetica, l’esclusione sociale e l’iniquità, i conflitti intergenerazionali, la crisi politica e sociale, il veloce correre delle tecnologie e altro ancora, frantumano la capacità degli esseri umani di usare l’immaginazione per pianificare. Servono nuove capacità e abilità di anticipazione e previsione strategica, servono una nuova “letteratura” e pratica, quella dei Futures Studies.


Futures4Business è un progetto di divulgazione e Future Literacy (alfabetizzazione degli studi di futuri) per portare a conoscenza di tuttǝ i metodi di immaginazione e anticipazione necessari per migliorare la nostra capacità di prepararci ai cambiamenti, affrontare al meglio i futuri possibili e alternativi ed avere un ruolo attivo nel definirli e guidarli.

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FUTURES THINKING – La newsletter LinkedIn

Il progetto editoriale “Futures Thinking”, è anche una newsletter settimanale su LinkedIn, dedicata sia all’alfabetizzazione degli studi di futuro sia all’esplorazione e alla conoscenza delle principali tecnologie emergenti, all’analisi dei loro impatti e delle loro possibili evoluzioni future.

All’interno della newsletter trova spesso spazio anche il mondo Tech4Good.

Tech for good (Tech4Good) è l’espressione recente con la quale ricercatori, scienziati ed analisti intendono l’utilizzo etico e responsabile delle tecnologie (a beneficio dell’umanità e dell’ambiente). I riflettori sul tema si sono accesi a livello mondiale a seguito del World Economic Forum 2020, durante il quale molti esponenti di rilievo mondiale hanno dibattuto sugli impatti che le nuove tecnologie esponenziali (come intelligenza artificiale, blockchain, Internet delle Cose, biotecnologie, quantum computing, ecc.) potrebbero avere sulle nostre vite.

Greta Keenan, Programme Specialist, Science and Society del World Economic Forum, ha più volte sottolineato che “queste tecnologie hanno le potenzialità per recare benefici all’umanità in varie maniere, ma solo se vengono utilizzate in modo responsabile ed etico”.

Il primo passo per non avere paura delle tecnologie e sfruttarne quindi le potenzialità a beneficio di umanità e ambiente è conoscerle. Questo è un punto a me molto caro perché come divulgatrice è una sorta di missione: credo che conoscere, capire, approfondire e sviluppare un pensiero critico siano gli strumenti in questo momento fondamentali per affrontare i cambiamenti che questa nuova fase dell’innovazione tecnologica porterà con sé.

La tecnologia di per sé non è mai un bene o un male, dipende sempre dall’uso che se ne fa e dalle circostanze che ne richiedono l’applicazione.

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