
La tecnologia non è buona o cattiva, ma può essere usata per il Bene. Con la consapevolezza che per poter utilizzare in modo etico e responsabile le tecnologie emergenti è necessario, prima di tutto, conoscerle e capirne le potenzialità (sia in termini di opportunità si di impatti, positivi e negativi), ho esteso la missione divulgatrice di Tech4Future anche su LinkedIn con una newsletter settimanale dedicata alle Tech4Good.

Tech for good (Tech4Good) è l’espressione recente con la quale ricercatori, scienziati ed analisti intendono l’utilizzo etico e responsabile delle tecnologie (a beneficio dell’umanità e dell’ambiente). I riflettori sul tema si sono accesi a livello mondiale a seguito del World Economic Forum 2020, durante il quale molti esponenti di rilievo mondiale hanno dibattuto sugli impatti che le nuove tecnologie esponenziali (come intelligenza artificiale, blockchain, Internet delle Cose, biotecnologie, quantum computing, ecc.) potrebbero avere sulle nostre vite.
Greta Keenan, Programme Specialist, Science and Society del World Economic Forum, ha più volte sottolineato che “queste tecnologie hanno le potenzialità per recare benefici all’umanità in varie maniere, ma solo se vengono utilizzate in modo responsabile ed etico”.
Il primo passo per non avere paura delle tecnologie e sfruttarne quindi le potenzialità a beneficio di umanità e ambiente è conoscerle. Questo è un punto a me molto caro perché come divulgatrice è una sorta di missione: credo che conoscere, capire, approfondire e sviluppare un pensiero critico siano gli strumenti in questo momento fondamentali per affrontare i cambiamenti che questa nuova fase dell’innovazione tecnologica porterà con sé.
La tecnologia di per sé non è mai un bene o un male, dipende sempre dall’uso che se ne fa e dalle circostanze che ne richiedono l’applicazione.